Lo zolfo è il terzo minerale presente nel corpo umano, dopo Calcio (1170 g) e Fosforo (670 g), nella quantità di quasi 200 grammi. Ciò nonostante è il grande sconosciuto della scienza medica: non esistono dosi consigliate, le ricerche sono scarse.
E’ chiamato il “minerale della bellezza” del mondo naturale perché rende le unghie forti, i capelli lucidi e soffici e ondulati, pelle e carnagione chiara e giovane. L’odore tipico del capello bruciato è dato dal suo contenuto di zolfo.
Lo zolfo elementare non è tossico, ma molti derivati semplici dello zolfo lo sono fortemente, come l’anidride solforosa (SO2) ed il solfuro di idrogeno. Se invece organicato diventa un elemento indispensabile e prezioso. Vediamo perché:

Biochimica
Lo zolfo è contenuto in primis negli aminoacidi essenziali metionina, cistina e cisteina, nelle vitamine del complesso B tiamina e biotina. Svolge un’azione congiunta insieme a diverse vitamine, la tiamina, l’acido pantotenico, alla biotina e all’acido lipoico, necessari per il metabolismo e per la salute del sistema nervoso. Inoltre lo zolfo ha un ruolo nel processo di respirazione dei tessuti, dove l’ossigeno e altre sostanze vengono utilizzate per costruire le cellule e fabbricare energia.
Lo zolfo ha quindi un’importante relazione con le proteine e partecipa alla sintesi del collagene (tessuti connettivi, legamenti tendini) e della cheratina, principale componente della pelle, delle unghie e dei capelli.

Polimerizza l’insulina, l’ormone che regola il metabolismo dei carboidrati. E’ presente anche nei carboidrati sotto forma di eparina, un anticoagulante che si trova nel fegato e in altri tessuti.
Lo zolfo è un materiale presente in ogni cellula del corpo. È anche fondamentale per il metabolismo e per il sistema di difesa antiossidante che protegge lo stato di invecchiamento del cervello.
Lo zolfo è fondamentale per la formazione del glutatione, uno dei più importanti antiossidanti del corpo. Livelli bassi di glutatione GSH sono associati a malattia degenerativa, bassa immunità e accumulo di tossine. I livelli di cisteina sembrano essere il fattore limitante della sintesi della GSH. Questo riduce le difese antiossidanti del cervello e accelera i processi degenerativi.
Se ne trovano piccole quantità anche nei solfati e nei solfuri inorganici, con azione disinfettante del sangue e antibatterica. I solfolipidi si trovano nel fegato, nel cervello e nei reni. Nel fegato, lo zolfo stimola la produzione della bile e disintossica l’acido solforico e altre sostanze tossiche, tra le quali anche le sostanze inquinanti e le radiazioni.

Gioca un ruolo importante nella formazione di articolazioni, cartilagine, pelle e vasi sanguigni attraverso i composti glicosaminoaglicani (GAG). Alcuni dei comuni composti GAG includono glucosamina, solfato di heparan e solfato di condroitina. Quando i livelli di solfato sono esauriti il corpo non è più in grado di sostituire le molecole vecchie ed esaurite di GAG nella articolazioni. Con inadeguati materiali di riparazione, le articolazioni, i vasi sanguigni e le cellule della pelle soffrono e si degenerano più velocemente. La solfatazione è un percorso disintossicante cruciale nel fegato. E’ particolarmente necessario per disintossicarsi dai medicinali. Il processo di disintossicazione della solfatazione impoverisce il corpo dello zolfo contenente amino acidi. E’ per questo motivo che le persone che assumono farmaci hanno bisogno di ancora maggior zolfo nel regime dietetico.

Cibi ricchi di Zolfo
Una persona media assume circa 900 mg di zolfo al giorno, pricipalmente sotto forma di proteine.
L’alimento più ricco di zolfo è l’uovo ma lo troviamo anche nei legumi, nella carne, nel pesce, nel formaggio e nel latte, soprattutto di mucche nutrite con erba. Lo zolfo aiuta anche il corpo a conservare un equilibrio globale.
In molte zone il terreno è carente di zolfo, ecco perché le verdure possono averne contenuti diversi. L’agricoltura chimica riduce lo zolfo del terreno.
Le verdure più ricche sono broccoli, aglio, cipolla, porri, scalogno, lampascione, della famiglia degli Allium, che è ad alto contenuto di solfuri di allile e solfossidi. Sono incluse in questa famiglia porri, scalogno ed erba cipollina. La famiglia delle crocifere ha zolfo contenente isotiocianati che sono potenti anti tumorali. Questi alimenti includono broccoli, cavolfiore, cavolo, cavoletti di Bruxelles, ravanelli, crescione e cavolo verde. I prodotti caseari delle mucche nutrite con erba (erba particolarmente ricca di zolfo) sono una importante fonte di zolfo contenente amino acidi.
L’assunzione eccessiva di zolfo può causare intossicazione.
I vegetariani che non consumano uova possono essere soggetti ad una carenza di zolfo. Anche una dieta povera di proteine può causare una carenza.

Effetti benefici nella prevenzione e cura della malattie
Alcune delle culture più sane nel mondo hanno i più alti livelli di zolfo nelle loro diete mentre negli Stati Uniti si hanno i livelli più bassi. Gli Islandesi, con terre ricche di vulcani, sono noti per i loro bassi tassi di depressione, obesità, diabete e malattie cardiache. I ricercatori attribuiscono gran parte di questo alla linea di vulcani che formano l’Islanda. Questi vulcani sono pieni di polvere di zolfo, che ricopre il terreno dopo un’eruzione. Ciò arricchisce il terreno e rende l’acqua potabile.
Lo zolfo è importante nella cura dell’artrite. Le persone che soffrono di artrite hanno di solito un livello di cistina, un aminoacido che contiene zolfo, molto più basso del normale.
Quando viene usato sotto forma di unguento, polvere o lozione lo zolfo dà buoni risultati nella cura dei problemi dermatologici come la psoriasi, l’eczema e le dermatiti.
La cosiddetta “magnesia”, un solfato idrato di magnesio, si usa come lassativo, come esfoliante o nel giardinaggio come concime specifico per suoli carenti di magnesio. Un’ altra applicazione curiosa è quella dei candelotti di zolfo nella medicina popolare ligure per trovare il punto in cui la schiena è contratta. Noi usiamo il Magnesio solfidrossido, una somma di tre sali di magnesio curativa per il corpo e in particolare l’apparato digerente. Lo stiamo anche studiando come unguento curativo per la malattie reumatiche e l’artrosi