L’ Africa, il paese dove probabilmente (dall’Homo erectus, abilis e poi sapiens) si è sviluppata la progenie umana, quello da cui noi europei deriviamo e quello che rappresenta forse il futuro sviluppo economico dell’Europa..
Africa, una parola che suscita emozioni, calore, selvaggio! E’ un continente meraviglioso, affascinante, ma poverissimo. Quello che forse non tutti sanno è che, nonostante la presenza di grandi risorse naturali e grandi ricchezze culturali, la povertà in Africa anziché diminuire è aumentata. Secondo la Banca Mondiale, nel 1981 in Africa viveva un nono dei poveri dell’ intera popolazione mondiale, oggi ci vive quasi un terzo (e per «povero» qui si intende chi dispone di meno di un dollaro al giorno).
L’80% dei decessi legati all’Aids avvengono in Africa: 11 milioni di morti dal 1982, anno in cui è stato registrato il primo caso nel continente; nei prossimi dieci anni 40 milioni di bambini africani perderanno i loro genitori a causa dell’AIDS.
Le guerre dimenticate in Africa
Oggi l’Africa è il continente più lacerato dalla guerra, che ha coinvolto negli ultimi dieci anni 32 sui 53 paesi africani. Secondo Sciortino, invece, «le guerre africane non sono retaggio di culture ancestrali votate alla violenza selvaggia», ma sono parte dei processi attuali di produzione e circolazione di numerose materie prime e delle dinamiche di potere che si creano tra i soggetti politici, economici e militari che sfruttano queste risorse». Le cause principali si possono leggere a tre livelli strettamente interconnessi: il primo è quello della lotta per la conquista del potere all’ interno del ceto politico locale, come si vede anche in questi giorni nella guerriglia urbana in Tunisia e in Egitto, il secondo è quello del controllo dello sfruttamento delle risorse, spesso illegale anche se praticato dai governi, tra questi la lotta per l’oro blu, l’acqua, prima risorsa del pianeta; il terzo è quello degli interessi strategici delle grandi potenze nel quadro dell’ economia globalizzata, a cominciare dalla contesa per le risorse energetiche, di cui l’Africa è ricchissima!
Di conseguenza la causa economica rimane sempre la principale!
Anche se i conflitti che vediamo in televisione, sono quelli legati alle lobbies del petrolio come in Iraq e Afganistan, l’Africa è oggi il continente più lacerato dalla guerra. Molti paesi africani, coinvolti in questi anni in gravi conflitti armati, sono stati anche quelli che hanno ricevuto armi e addestramento da parte degli Stati Uniti, diversi paesi europei e da quasi tutti i paesi industrializzati. Le armi e l’addestramento militare, per un valore di 1,5 miliardi di dollari, forniti all’Africa dagli Usa durante la guerra fredda, hanno preparato il terreno per la serie di guerre in corso oggi nel continente, le attrezzature militari continuano a essere usate… Negli anni ’90 gli Usa hanno continuato a fornire ai paesi africani armi e addestramento militare, per un valore di oltre 227 milioni di dollari. Inoltre, le forze speciali americane hanno addestrato i militari di 34 dei 53 paesi africani, compresi i soldati impegnati su entrambi i fronti della guerra civile in Congo…
Una nazione in guerra spende tutto quello che ha in armamenti e i belligeranti africani, a dispetto delle misere condizioni delle popolazioni, hanno sempre avuto molti soldi da spendere grazie allo sfruttamento indiscriminato delle risorse (petrolio, gas, materie prime, minerali, zinco, coltan, cassiterite, diamanti e oro ecc.). Anche per questi motivi l’Africa decresce…
E’ triste che noi paesi ricchi fomentiamo le guerre nel paese più povero del pianeta. Vi lascio l’elenco dei recenti conflitti maggiori attualmente in corso, secondo le “news giornaliere delle guerre nel mondo”:
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Conflitti attualmente in corso in Africa (aggiornato al 29 Gennaio 2011)
(17 Stati e 46 tra milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti)
Algeria: scontri tra esercito regolare e il gruppo islamico al-Qaida nel Maghreb islamico (AQMI) dal 2005 (conosciuto in passato come Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento (GSPC) nel 2003)
–Angola: scontri tra esercito regolare e:
- Fronte di Liberazione di Cabinda – Posizione Militare (Flec-PM) movimento secessionista dal 1975
- Fronte per la Liberazione dell’Enclave di Cabinda – Forze armate di Cabinda (Flec-Fac)
–Ciad: scontri tra esercito regolare e Union of Resistance Forces (URF)
–Costa d’Avorio: scontri tra esercito regolare e Forze Nuove (FN)
–Gibuti: scontri tra esercito regolare e ribelli Front for the Restoration of Unity and Democracy (FRUD)
–Eritrea: scontri tra esercito regolare e:
- Democratic Movement for the Liberation of the Eritrean Kunama (DMLEK)
- Eritrean Salvation Front (ESF)
- Red Sea Afar Democratic Organisation (RSADO)
- Continue tensioni per questioni di confine con l’Ethiopia e Gibuti
–Etiopia: scontri tra esercito regolare e:
- ONLF (Ogaden National Liberation Front) lotta per l’Indipendenza dell’ Ogaden dal Governo Etiope dal 1984 (ha accettato di deporre le armi a Settembre 2010. Il 12 Ottobre 2010 ha firmato un accordo di pace con il Governo.)
- Ogaden National Liberation Army (ONLA) ala armata dell’ONLF
- Oromo Liberation Front (OLF) lotta per l’Indipendenza di Oromo dal Governo Etiope dal 1973
- United Western Somali Liberation Front (UWSLF) dal 1970
–Mauritania: scontri tra esercito regolare e:
- Gruppo islamico al-Qaida nel Maghreb islamico (AQMI) dal 2005 (conosciuto in passato come Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento (GSPC) nel 2003)
- Gruppo Ansar Allah collegato ad al-Qaida nel Maghreb islamico (AQMI)
–Nigeria: scontri tra esercito regolare e:
- Mend (Movimento per l’emancipazione del delta del Niger)
- Forza volontaria popolare del Delta del Niger (NDPVF)
- Boko Haram dal 2002
–Repubblica Centrafricana: scontri tra esercito regolare e:
- CPJP (Convention of Patriots for Justice and Peace Movement)
- FDPC (Democratic Forces for the People of Central Africa)
–Repubblica Democratica del Congo: scontri tra esercito regolare e:
- Lord’s Resistance Army (LRA) nate nel 1987 contro le forze armate congolesi e ugandesi
- Popular Front for Justice in Congo
- Independent Liberation Movement of the Allies conosciuto anche come (Nzobo ya Lombo)
- Milizia pro-governativa chiamata Mai Mai Yakutumba
- Fronte democratico di liberazione del Ruanda o Forces démocratiques pour la libération du Rwanda (FDLR)
- Alliance des patriotes pour un Congo libre et démocratique (APCLS)
- Patriotes résistants congolais (PARECO)
–Ruanda: Esercito ruandese contro la milizia Hutu ruandese
–Sahara Occidentale: Lotta del Fronte Polisario contro l’occupazione del Marocco.
–Somalia: scontri tra esercito regolare e forze dell’Unione Africana (UA) e:
- Al-Shabaab gruppo somalo islamico
- Hizbul Islam o Partito Islamico gruppo islamico (nato il 4 Febbraio 2009 dall’unione di 4 gruppi)
- Hisb al-Islam
- Milizia Sufi Ahlu Sunna Wal Jamaca (ASWJ) (gruppo islamico pro-governativo contro Al-Shabaab e Hizbal Islam dal 17 Marzo 2010)
- Rahanweyn Resistance Army o Reewin Resistance Army (RRA) attivo nello Stato somalo del Southwestern dal 1995
–Somaliland – Puntland: scontri tra entrambi gli eserciti contro SSC [Sool, Sanag, Cayn], l’ala armata di un gruppo che si autodefinisce Northern Somalia Unionist Movement (NSUM). L’esercito del Puntland combatte contro la milizia Galgala.
–Sudan: lotta tra il Governo del Sudan del Nord islamico contro il Sudan del Sud cristiano dal 2005. Il Governo è in lotta anche con le popolazioni del Darfur dal 2003. Si segnalano anche continui scontri con i ribelli:
- Jem (Justice and Equality Movement) dal 2006 (Aveva firmato un cessate il fuoco con il Governo nel Febbraio 2010) (membro dell’alleanza formata dal Justice and Equality Movement (Jem) e fazione Sudan Liberation Movement Minni Minnawi (Sla-Minnawi))
- Fazione Sudan Liberation Movement Minni Minnawi (Sla-Minnawi)
- Il gruppo Liberation and Justice Movement (LJM) include 10 piccoli gruppi ribelli dal Febbraio 2010 (Ha firmato un cessate il fuoco con il Governo nel Marzo 2010)
- Sla (Sudan Liberation Army) dal 2002
- Sla-Nour (Sudan Liberation Army fazione Abdul Wahid Nour)
- National Redemption Front (NRF) dal 2006
- Sudan Liberation Movement – Revolutionary Forces (SLM-RF) dal 2006
- Sudan People’s Liberation Army/Movement (SPLA/M) e la sua ala politica Sudan People’s Liberation Army (SPLA) o Sudan People’s Liberation Movement (SPLM)
- Milizia Gatluak Gai
–Uganda: scontri tra esercito regolare e:
- Lord’s Resistance Army (LRA) nato nel 1987 contro le forze armate ugandesi e congolesi
- Al-Shabaab gruppo somalo islamico
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Manca ancora nell’Africa nera dilaniata, quella fiducia, quella voglia di cambiare che molti paesi emergenti hanno manifestato,
come per Esempio l’India e la Cina con risultati economici eclatanti
che fanno paura a noi principali potenze mondiali. Ma con qualche eccezione…
Le esperienze a lieto fine
1 Yunus Premio Nobel per la Pace 2006, ha iniziato come un modesto esperimento accademico una crociata personale per porre fine alla povertà: Il Social Business e la sua Grameen Bank diffusa di villaggio in villaggio come un prestatore di piccole quantità di denaro (microcredito), soprattutto per le donne. Tutte le donne possono aumentare i polli, o mucche o fare i cestini. ‘Non sottovalutare il talento di esseri umani.’ Ora la banca dispone di 5 milioni di mutuatari, ricevendo mezzo miliardo di dollari l’anno. Si è ramificata in prestiti agli studenti, copertura sanitaria, e creato una società di telefonia mobile. il microcredito prevede la costruzione di una società in cui anche i poveri possono aprire “il dono che hanno dentro di loro”.
2 Secondo Mahajan, consulente delle maggiori corporations transnazionali, esistono non poche opportunità per passare dalla carità allo sviluppo endogeno sostenibile. Fa notare che se l’Africa fosse un’unica nazione (Africa spa 900 milioni di consumatori, tra cui 400 di classe media emergente), sarebbe la decima economia mondiale. Illustra storie africane global business “a lieto fine” che seguono numerosi: In Marocco, la gran parte delle vendite al dettaglio si effettua in 80.000 piccoli negozi a gestione familiare: gli hanout. ove si vende a credito senza interessi. L’imprenditore Moncef Belkhayat sta creando una catena di 3.000 hanout, denominata Hanouti, con credito da una banca consociata.
Azbane Cosmetics, tenta di rivolgersi ad un’ampia domanda di cosmetici di marca a costo molto basso per affermare un business legale, ora leader nel mercato dei cosmetici a metà del prezzo dei marchi globali. L’azienda ha tratto vantaggio dallo sviluppo del turismo in Africa, vendendo i prodotti per la cura del corpo tramite le catene alberghiere agli occidentali.
3 Un commercio internazionale di abiti usati vale $1miliardo all’anno e dà lavoro a centinaia di migliaia di africani, che gestiscono, distribuiscono, puliscono e riparano gli abiti. gli abiti buttati via dagli occidentali, sono compressi in balle da 1000 libbre e venduti in Africa.
Nollywood Nel 1992 il commerciante nigeriano Kenneth Nnebue stava cercando di vendere una grossa partita di videocassette vergini. Per accrescere il valore dei nastri, girò, per strada e con mezzi di fortuna, il film Living in Bondage che vendette 750.000 copie e sollecitò altri a provarci: nacque Nollywood, la terza industria cinematografica del mondo per incassi, dopo Hollywood e Bollywood. Sforna oltre 2000 film l’anno, con costi bassi e dà lavoro informale in Nigeria a circa un milione di persone, ed è, dopo l’agricoltura, il secondo settore d’impiego del paese. I cinema sono trattorie o abitazioni private, dotate di un lettore DVD e di un televisore!
4 Grazie a un vigoroso spirito imprenditoriale, davanti alla mancanza di continuità nell’erogazione dell’energia elettrica, in molte zone dell’Africa sono sorti mercati di generatori e di pannelli solari; davanti all’instabilità del sistema monetario, si barattano le ricariche del cellulare; davanti ai problemi sanitari, sorgono mercati differenziati di nuove terapie, attrezzature per i test e assicurazioni; davanti alla necessità di salvaguardia dell’ambiente, nasce l’eco-turismo; davanti all’alto tasso di natalità, emergono iniziative volte a offrire pannolini, divise scolastiche o una vasta gamma di sbocchi formativi.
Cosa può insegnare oggi l’Africa a noi Europei?
Quello che ci ha sempre dato: la Primordialità, la Gioia e la Semplificazione di vita.
Che fare? Parere e consigli di Casasalute
Viviamo con mezzi essenziali, minimi, secondo la regole della decrescita felice!
1 Riduciamo i consumi! Via plastica, chimica, ipercibo, ecc. Non spendiamo su accumuli inutili, il superfluo (telefono, auto, avanzi di cibo, moda) e ricicliamo i materiali. Per ogni acquisto pensiamo all’effetto sulle prossime 5 generazioni!
2 Evitiamo il nucleare e sviluppiamo l’energia solare, anche quello che proverrà in Europa dal Sahara (enormi impianti attivi che portano energia all’Europa, vedi UE e Desertec) Boicottiamo la produzione di armi nel nostro paese, riduciamo il consumo di energia elettrica e utilizziamo i fondi pubblici per il fotovoltaico autonomo (voi l’avete fatto?)!
3 Mangiamo mediterraneo e con netta priorità di cibo vegetale. Le proteine animali costano 10 volte le vegetali in termini di consumo energetico, di acqua, di produzione, di spreco ecologico. Utilizzate proteine vegetali (legumi ad esempio anche ogni giorno, la carne rossa dei poveri, che fanno bene a rinforzare la muscolatura tonica, danno resistenza e stabilità metabolica e psichica, riducono il colesterolo ematico e i trigliceridi, apportano ferro, calcio e vitamina B17 anticancro)
4 Gioia, Umore, Igiene mentale e cultura. Siete annoiati, nervosi, depressi? Visitate l’ Africa per 10 giorni, nei villaggi, in mezzo ai poveri e vi si aprirà la mente! Siate creativi!!! Per noi viaggiare low cost è possibile e ci fa capire, ci aiuta, ci apre nuovi orizzonti sviluppando umiltà e senso del reale.
5 Alfabetizzazione non è solo imparare a leggere e scrivere, ma associare le informazioni, approfittare delle immense risorse che lo splendido OGGI ci mette a disposizione!!! Ditelo agli annoiati ragazzi europei che la prima base per la crescita è la cultura, studiare con entusiasmo. Co.Co.Mi. = Costante Continuo Miglioramento, il programma di ogni giorno della nostra vita!
6 L’Africa è vicina! Alcuni di noi sono recentemente stati a visitare un orfanotrofio a Watoto Kenia gestito da amici italiani ed africani, dove il miracolo di avere un po’ di acqua potabile e di elettricità si è realizzato! Coltivano i campi con metodo biologico, istruiscono i ragazzi fino alla maggiore età, educano al reinserimento sociale e alla autonomia gestionale e finanziaria perché siano LORO e non sempre Noi a crescere! Non assistenzialismo, ma crescita delle menti!
7 Fare un digiuno settimanale a base di mele, clisteri al caffè, tisane di salvia è economico, ecologico, rinforza la nostra volontà, asciuga adiposità, libera vecchi blocchi, aumenta la longevità come dimostrato dalle ricerche scientifiche universitarie. Funziona come una vera cura e pulisce anche la mente-spirito. Potete offrire il ricavato con 10-20-40 euro a chi volete, se volete anche a questo gruppo Watoto Kenia onlus (Sono piccoli, seri entusiasti ed affidabili. trovi sul web www.youtube.com/watch?v=SjIsxi7vY-c o tramite casa salute), che punta alla auto sostenibilità, l’unica vera risorsa che fa crescere ogni popolo del mondo!
Bibliografia
News Giornaliere sulle Guerre nel Mondo e su i Nuovi Stati. Published by Panther Nov. 14, 2009
“L’ Africa in guerra” Alberto Sciortino; Baldini Castoldi Dalai editore 2003
‘La Rivista del Clero Italiano’, Vita e Pensiero e dell’Università Cattolica, ottobre 2000,
“La mia Africa” Film dvd con Meryl Streep; dal romanzo autobiografico Karen Blixen 1985
“La carità che uccide” Moyo Dambisa; Ed. Rizzoli 2010
L’analisi-choc del perché l’iniezione di aiuti economici alle casse dei paesi africani è un’iniezione letale
“Il banchiere dei poveri: microprestiti e la battaglia contro la povertà nel mondo” Muhammad Yunus; Feltrinelli 1998
“Africa S.p.a. 900 milioni di consumatori: una grande opportunità di business ancora inesplorata”
Mahajan Vijay; Pearson 2009
“Umanitarismo competitivo. Le ONG nei processi dell’aiuto e dell’emergenza” N. Bellanca,
“Un arcobaleno nella notte” Dominique Lapierre Il saggiatore 2008
“REPORTS relating to the Desertec concept” Energia pulita dai deserti; “Solare a concentrazione per la dissalazione dell’acqua di mare” Aqua-CSP 2007, “Trans-Mediterraneo di interconnessione per la raccolta di energia solare” TRANS CSP 2006 e le relazioni “Solare a concentrazione per la regione del Mediterraneo” MED-CSP dal Centro aerospaziale tedesco 2005
Oltre ad essere molto interessante l’articolo é veramente illuminante!
Sono veramente felice di aver conosciuto Casa salute!
Saluti cari. Patrizia Renzi
grazie, fallo conoscere!
Roberto Bianchi
Oltre ad essere molto interessante l’articolo é veramente illuminante!
Sono veramente felice di aver conosciuto Casa salute!
Saluti cari. Patrizia Renzi
ma quanti sono disposti a fare a meno del telefonino (tu dici che scalda il cervello, in Africa che entrano energie ancestrali), è vero che è molto bello camminare, ma poi ho gente arrabbiata perchè debbono fare 200 metri a piedi a causa della zona pedonale. Comunque l’articolo è molto bello, ma tutti aspettano l’esempio dall’alto (industriali, politici, ecclesiastici, gente famosa) speriamo in bene………