Scoperto nel 1976 il virus Ebola ha avuto una diffusione in Africa in diverse epidemie, uccidendo negli anni scorsi decine di migliaia di morti in Africa. Dal mese di aprile 2014 alcuni decessi sono arrivati anche nel Nord America e da pochi giorni anche in Europa.

Il bilancio attuale (19.10.2014) è in Africa Occidentale di oltre 4mila e 500 decessi accertati. Sono in costante crescita i numeri dell’Epidemia aggiornati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Le morti sono quasi tutte avvenute in Liberia, Guinea e Sierra Leone.

È un virus è estremamente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae, come il virus Marburg, che causa problemi simili. Ebola provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.

Nello specifico i sintomi di Ebola sono:  febbre, forte mal di testa, dolore muscolare, diarrea, vomito, dolori addominali ed emorragie inspiegabili (forse legato all’azione sulle piastrine).

Il periodo di incubazione (dal momento del contagio all’insorgenza dei primi sintomi) va da 2 a 21 giorni. La letalità è attualmente del 68% molto elevata.

l materiale genetico è RNA, che va incontro a mutazioni non particolarmente rapide e contiene solo sette geni. Sono stati isolati finora cinque ceppi diversi del virus, di cui quattro sono letali per l’uomo. La prima scoperta del virus risale al 1976, in Congo e Sud Sudan. Di solito il virus è molto infettivo e virulento, e quindi se colpisce una o due persone di un villaggio si diffonde molto rapidamente.

 Da dove proviene EBOLA?
Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono molto probabilmente le volpi volanti, grossi chirotteri che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali.

Si è diffuso all’uomo attraverso il fenomeno del bush-meat, cioè la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di fonti di minerali. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati.

Come si trasmette EBOLA?
La trasmissione del virus è attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con aghi o coltelli usati dall’ammalato.

Anche se di solito questi virus non si trasmettono attraverso l’aria, è stata dimostrata nelle scimmie la trasmissione in goccioline contenenti il virus. È probabile che la trasmissione possa avvenire anche attraverso i rapporti sessuali. Nei villaggi o nelle zone più remote i contatti frequenti tra gli ammalati e i parenti aiuta la trasmissione del virus.

Si contrae attraverso la saliva, il mangiare carni infette, il contatto con vomito e feci

NON si contrae tramite l’aria., contatto con persone senza sintomi, punture di zanzare.

Virus e immunità

Poichè i virus in genere vengono inattivati a 40°C, anche se non esistono esperienze europee di terapie efficaci contro Ebola, ne consegue che le tecniche utili a rinforzarci contro i virus emorragici possano valere anche contro questo germe così temuto. Ci sentiamo quindi di dare alcuni suggerimenti, non suffragati da esperienze cliniche, ma fisiopatologicamente molto preziosi e logici.

Alcune Strategie Naturali possono di certo aiutare nel sostenere il malato acuto e febbrile, ma anche i contatti che possono aver contratto il virus.

Fatto salvo l’indispensabilità della massima igiene oro-fecale, la disinfezione delle mani e le norme di asepsi, l’utilità di vaccini sperimentali e sieri antitossici specifici, trattandosi di virus a RNA, riteniamo consigliabile in caso di infezione anche la

1 Disinfezione termica con Bagno vapore Lezaeta quotidiano con temperatura di almeno 52°C  in 3 tornate successive e le altre tecniche ipertermiche (il virus, come il 99% dei virus che colpiscono l’uomo, dovrebbe morire oltre i 40°C).

2 Contemporanea addizione immunostimolante e vasoprotettiva di 3-5.000 mg di vitamina C , meglio se di origine naturale, nel complesso C, ricco di bioflavonoidi, con azione antiemorragica e virucida documentate in diverse epidemie.

3 Idratazione  del paziente con 2 litri di liquidi (limone, succo di cocco, sali minerali, centrifugati di carota, ecc.) e Plasma di Quinton 3 fiale al dì (ogni 6 ore nella giornata) e in fase acuta controllo quotidiano del sangue e degli elettroliti (Sodio, potassio, ma anche magnesio e calcio)

4 Emoterapia autologa ad azione immunostimolante, meglio se attraverso l’uso del sangue del paziente stesso, pre-trattato con calore 65°C per almeno  15 minuti, prima del reinoculo per via intramuscolare e orale.

Paure e speranze

Fino ad ora Ebola ha ucciso comunità rurali di piccole entità; si teme che vista l’elevata velocità di contagio tramite gli infetti, possa diffondersi in comunità più ampie (città in occidente).

È stato dimostrato che aumentare la difficoltà di trasmissione diminuisce anche la virulenza di un virus. Quindi risulta indispensabile isolare e curare gli infetti ma anche e soprattutto rinforzare l’immunità delle popolazioni e degli individui e dei contatti.

Nella situazione attuale così drammatica nel continente africano, ricordiamo che ci sono però casi che ce l’hanno fatta: si può, come è successo per le persone recentemente guarite dalla malattia.