Ve ne sono decine, ne riparleremo, spesso lasciate sotto silenzio.Vi citiamo l’ultima: il maltolo, con i suoi derivati.

Per il momento medici e sanitari ci hanno chiesto di riportare una ricerca italiana dal laboratorio dell’Università di Urbino: due ricercatori italiani hanno individuato nel “maltolo”, una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo sviluppo di una nuova classe di molecole con attività antitumorale, in grado di spingere le cellule tumorali a “suicidarsi”. La scoperta, pubblicata sul British Journal of Cancer, ha ottenuto il brevetto nazionale, in attesa di quello internazionale.
Il maltolo è una molecola utilizzata talvolta come additivo alimentare per il suo aroma e le sue proprietà antiossidanti. Se opportunamente modificata può dare origine a nuove molecole con interessanti proprietà biologiche. Il team guidato da Vieri Fusi, che dirige il Laboratorio di Chimica Supramolecolare dell’Università di Urbino, in collaborazione con Mirco Fanelli del Laboratorio di Patologia Molecolare “PaoLa”, ha scoperto che le molecole contenute nel maltolo, malten e maltonis, sono in grado di “penetrare” all’interno delle cellule in modo da indurre delle alterazioni. La risposta dei geni per eliminare tali alterazioni è quella di spingerle all’apoptosi, la morte cellulare programmata, una sorta di “suicidio” biologico. 

 L’esperimento è stato effettuato su 8 linee cellulari, (8 tipi di cancri e leucemie):  Immortalised promonocytic leukaemia (U937), acute promyelocytic leukaemia (NB4), acute myeloid leukaemia (HL-60), T-cell leukaemia (JURKAT), glioblastoma multiforme (U-373MG), cervix carcinoma (HeLa), malignant pleural mesothelioma (H28) and alveolar rhabdomyosarcoma (RH30)


“Tale meccanismo di azione, ad oggi mai osservato in molecole ad azione antineoplastica, è alla base per un potenziale sviluppo di molecole – spiega Fanelli – che possano sfruttare strategie alternative con cui bersagliare le cellule tumorali”. Gli studi sono passati adesso ad una fase sperimentale e in attesa di nuovi approfondimenti, spiega Fusi, “questi composti sembrano essere tollerati in vivo, cosa non scontata e hanno dimostrato interessanti proprietà biologiche inducendo una sensibile riduzione della massa tumorale”.

“Abbiamo modificato la molecola di maltolo e abbiamo scoperto che ha interessanti proprietà biologiche tra cui la capacità di indurre delle micro modificazioni della nostra cromatina, quindi nel nostro genoma. Le molecole sintetizzate di maltolo – continua il professor Fusi – possono indurre un’alterazione al dna sbagliato, ovvero a quello della cellula con il tumore. In questo caso la cellula ha due possibilità: può tentare di riparare il danno oppure, nel caso in cui non riesca nell’intento, avviarsi verso un vero e proprio suicidio”.
Fanelli e Fusi hanno dimostrato su modelli neoplastici quali colture cellulari in vitro l’efficacia di due molecole derivate dal maltolo e ribattezzate malten e maltonis. A seguito del trattamento, la capacità di replicazione delle cellule è stata compromessa, avviando un processo biologico destinato a concludersi proprio con il suicidio delle cellule corrotte.
“Il passo successivo sarebbe la sperimentazione clinica e se tutto va bene la speranza è di arrivare a un vero e proprio utilizzo sull’uomo. Siamo in una fase di ricerca sperimentale ma ci sono tutti i presupposti per provare a pianificare tutto questo”, spiegano i due ricercatori.

British Journal of Cancer (2010) 103, 239–248. doi:10.1038/sj.bjc.6605745 www.bjcancer.com
Published online 22 June 2010

Malten, a new synthetic molecule showing in vitro antiproliferative activity against tumour cells and induction of complex DNA structural alterations

S Amatori1, I Bagaloni1, E Macedi2, M Formica2, L Giorgi2, V Fusi2 and M Fanelli1

  1. 1Molecular Pathology and Oncology Lab. ‘PaoLa’, Department of Biomolecular Sciences, University of Urbino ‘Carlo Bo’, via Arco d’Augusto, 2, 61032 Fano (PU), Italy
  2. 2Institute of Chemical Sciences, University of Urbino ‘Carlo Bo’, p.zza Rinascimento, 6, 61029 Urbino (PU), Italy

Correspondence: Dr M Fanelli, E-mail: mirco.fanelli@uniurb.it

Altra pubblicazione:

Synthesis, basicity, structural characterization, and biochemical properties of two [(3-hydroxy-4-pyron-2-yl)methyl]amine derivatives showing antineoplastic features.

J Org Chem. 2012 Mar 2;77(5):2207-18. doi: 10.1021/jo202270j. Epub 2012 Feb 22

v. Pub. Med.