Colesterolo. Combattiamolo per prevenire l’aterosclerosi

Con una corretta alimentazione e con preparati naturali il colesterolo ha le ore contate. Abbassandolo entro i limiti vivremo più serenamente senza temere infarti o ictus.

I dati parlano chiaro: in Italia, così come negli altri paesi industrializzati occidentali, ben il 50% delle morti è dovuto a infarti cardiaci, celebrali, polmonari, renali, ictus, tutte patologie legate all’aterosclerosi. Questo termine, che deriva dall’unione di due parole greche (athere e scleros), indica la condizione patologica in cui placche di grasso (le athere) si accumulano sulla parete interna dei vasi arteriosi, diventando col passare del tempo sempre più dure (scleros sta per “duro”) e finendo con l’ostruire il libero flusso del sangue. E se il sangue non fluisce a causa di una chiusura del vaso sanguigno, la diretta conseguenza è un infarto, un ictus. Prevenire l’aterosclerosi è però possibile, prestando innanzitutto attenzione al livello di colesterolo nel sangue, come viene spiegato qui di seguito.

Il colesterolo è un grasso, un lipido (e più precisamente uno sterolo) prodotto soprattutto dal fegato, ma anche da pelle, cervello, surrenali, intestino, aorta. Benché il nostro corpo ne abbia bisogno per assolvere a diverse funzioni (se non ci fosse colesterolo le ghiandole fondamentali – ipofisi, ovaie, testicoli e surrenali – non sarebbero in grado di produrre i propri ormoni né il fegato potrebbe sintetizzare la bile, anche la vitamina D verrebbe meno) non dobbiamo dimenticare che il colesterolo nel sangue deve mantenersi, onde evitare l’insorgenza della malattia aterosclerotica, entro il valore di 180-200 mg per decilitro di sangue. Per comprendere la tendenza aterosclerotica di una persona è però molto importante considerare non solo il valore totale del colesterolo nel sangue: gioca infatti un ruolo determinante anche il rapporto tra HDL-colesterolo e LDL-colesterolo. Vediamo in dettaglio questi due tipi di colesterolo, che si differenziano a seconda del tipo di lipoproteina con cui si combinano per circolare nel sangue. Nel caso in cui il colesterolo si combini con lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins) si parla di LDL-colesterolo. È questo il “grasso cattivo” perché, essendo trasportato dal fegato alla periferia, tende a depositarsi sulle pareti dei vasi arteriosi. Le placche poi col passar degli anni si irrigidiscono, finendo per ostruire i vasi sanguigni. L’HDL (High Density Lipoproteins) indica invece il grado di ripulitura del grasso nel sangue. Le lipoprotine ad alta densità veicolano infatti il colesterolo dalla periferia al fegato, riassorbendo quello circolante. Se il rapporto tra HDL-colesterolo e LDL-colesterolo si mantiene nei limiti di 30-50 mg per decilitro la situazione è del tutto normale. Viceversa è necessario intervenire, puntando innanzitutto su una corretta alimentazione. Il consumo eccessivo di saccarosio, di grassi animali e di sale, unito a un limitato apporto di fibre, è una concausa scatenante della ipercolesterolemia e, conseguentemente, delle malattie dell’apparato cardiovascolare.

Per combattere il colesterolo a tavola bisogna darsi a un’alimentazione mediterranea a base di cereali integrali, ortaggi, frutta e legumi. Tra le proteine di origine animale la più indicata è il pesce in quanto i suoi grassi sono estremamente utili per abbassare il livello di colesterolo. Da privilegiare tutti i grassi vegetali eccezion fatta per l’olio di palma e di cocco. Va ridotto invece il consumo di grassi animali: burro e strutto. Anche la margarina è da eliminare perché, essendo stata manipolata chimicamente, produce grassi saturi. Molti biscotti ne contengono sottoforma di “grassi vegetali”. Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari è inoltre necessario: – smettere di fumare perché la nicotina aumenta la contrazione e l’irrigidimento dei vasi sanguigni. – praticare attività fisica in quanto così facendo si abbassa l’LDL-colesterolo e si aumenta l’HDL-colesterolo – mantenere il livello di glicemia nella norma perché la glicemia favorisce l’aumento delle placche aterosclerotiche.

Alcuni alimenti “amici”, utilissimi per far diminuire il livello di colesterolo nel sangue, sono il tarassaco e l’aglio. Hanno un’azione ipocolesterolizzante e fibrinolitica, favoriscono cioè una maggiore fluidità del sangue. L’aglio va assunto sotto forma di perle o compresse. Per quanto riguarda il tarassaco è invece utile eseguire una cura di 4-6 cicli di 20 giorni con succo di tarassaco (si trova già pronto in commercio) o decotto delle sue radici. Un’altra utile pianta medicinale è il cardo mariano, ricchissimo di fitoestrogeni. Studi clinici ne hanno confermato l’utilità in casi di intossicazione del fegato, epatiti, e altre malattie croniche del fegato relative all’abuso di alcool. Va assunto in tisana bollita 10 minuti, due tazze al dì.

Un ulteriore aiuto nella lotta contro il colesterolo è rappresentato dalle capsule di olio di lino e di pesce che potete acquistare in farmacia. Sono ricche di omega-3 e di acidi grassi polinsaturi efficaci nella prevenzione delle malattie aterosclerotiche. Utili come coadiuvanti anche alcune terapie: consiglio in particolar modo il bagno di vapore e l’idrocolonterapia.