Oggi per l’igiene orale non abbiamo che l’imbarazzo della scelta tra morbidi spazzolini, pastosi dentifrici e lunghi fili interdentali. E gli antichi che facevano? Come pulivano i loro denti? Semplice: per renderli bianchi e scintillanti li strofinavano con una foglia di salvia. Ma questa pianta ha anche altre importanti proprietà.
Il termine latino proprio non lascia dubbi sulle virtù terapeutiche di questa pianta: l’aggettivo salvus, da cui l’italiano salvia, significa infatti “salvo, sano”. La salvia era tanto tenuta in considerazione dagli antichi da essere addirittura considerata una sorta di panacea universale. E il detto “perché un uomo dovrebbe morire, quando la salvia cresce nel suo giardino?” ben riassume l’importanza che le si accordava in campo medico. Non deve quindi sorprenderci se sul Tacuinum sanitatis in medicina del XIV sec. leggiamo che la salvia “fa bene allo stomaco e alle malattie fredde dei nervi. Nella digestione è lenta ma la si affretterà con un decotto di miele.” E ancora viene riportato che bevendo infusi di salvia “la donna che per quattro giorni abbia dormito sola e poi, congiungendosi carnalmente, subito s’ingravida.” Una credenza risultata assolutamente fondata: nella salvia c’è infatti un fitoestrogeno che regola la fertilità femminile. Che dire delle altre proprietà benefiche attribuite a questa pianta? E soprattutto: è vero che la salvia è un aiuto prezioso per i nostri denti, come ci testimonia l’uso che ne facevano gli antichi? Anche noi per avere una dentatura smagliante dobbiamo masticare foglie di salvia? L’abbiamo chiesto al dottor Roberto Bianchi di Cremona.
La salvia, aroma tipico della cucina italiana, è nota da tempi remoti e utilizzata fin dall’antichità non tanto per insaporire pietanze quanto per curare vari disturbi perché considerata una pianta molto salutare. Il suo nome botanico salvia officinalis ben rivela come fosse già utilizzata nelle antiche farmacie. Al genere delle salvie appartengono, oltre alla salvia officinalis, altre 500 specie, molte delle quali coltivate solo per il valore decorativo di fiori o steli. Ci occuperemo solo della salvia officinalis che effettivamente è molto utile in tutti i casi di infezioni della bocca. Quando le gengive appaiono gonfie, tumefatte e calde, siamo in presenza di una gengivite da curare, oltre che con un energico spazzolamento verticale dalla gengiva alla punta del dente (da ripetere ogni 4-5 ore senza badare al sanguinamento delle gengive che all’inizio può essere copioso), anche con un decotto di salvia. Fate bollire in un litro di acqua 50 gr di foglie di salvia. Dopo mezz’ora filtrate il liquido e fate dei risciacqui 2-3 volte al dì. Dovreste inoltre tenere in bocca per 2-4 ore due volte al dì una o due foglie fresche di salvia, vista l’azione antisettica del suo olio essenziale. In questo modo miglioreranno non solo le vostre gengive, ma anche il vostro alito. Se la gengivite è acuta (provate in questo caso un forte dolore) alla salvia potete affiancare la tintura madre di propoli da spruzzare due volte al dì sulla parte dolorante della bocca. Vi consiglio inoltre di utilizzare dentifrici alla salvia: li trovate facilmente in commercio, ma potete anche prepararli in casa. Basta macinare qualche foglia secca di salvia e mettere un cucchiaino della polvere così ottenuta o direttamente sullo spazzolino o su una garza inumidita che passerete su denti e gengive. Eviterete in questo modo la formazione nelle tasche gengivali di infezioni dovute al deposito di cibo: i residui dei nostri pasti, se non prontamente eliminati, permettono ai batteri presenti in bocca di iniziare la loro azione infettiva su denti e gengive. Senza un’accurata igiene orale, si rischia di incorrere in placca che si trasformerà in tartaro. La salvia, unita allo spazzolino e al filo interdentale, può esserci di grande aiuto per pulire la superficie dei denti: un semplice esperimento ve lo dimostrerà chiaramente. Prendete una foglia di salvia e sfregatela sull’arcata superiore destra, passate poi la lingua su tutta l’arcata: sentirete una chiara differenza tra parte pulita e parte non pulita. Sui denti che avete passato con la salvia non c’è più alcuna traccia di placca.
Ma la salvia ha anche altre importanti proprietà: impariamo allora qualcosa in più su questa preziosa pianta.
Botanica
La salvia è un suffrutice cespuglioso, aromatico e sempre verde appartenente alla famiglia delle Labiate. Ha foglie ovali e lanceolate che vanno generalmente raccolte prima della fioritura: i fiori di un bell’azzurro-violaceo spuntano a primavera. Fiori e foglie, una volta essiccati, si conservano a lungo. La salvia cresce spontaneamente nella zona mediterranea dell’Italia centro-meridionale raggiungendo anche 1mt di altezza, ma può essere coltivata con successo anche nelle altre zone d’Italia.
Principi attivi
Nelle foglie della salvia troviamo una componente fissa (flavonoidi, fenoli, acidi ossitriterpenici, tannini…) e una componente volatile (eucaliptolo, limonene, alfa e beta-pinene…)
Proprietà curative
La salvia ha un’azione balsamica, digestiva, antisudorifera, tonica, ipoglicemizzante, espettorante, antisettica, antiinfiammatoria ed emmenagogo. E’ consigliata in caso di asma, infezioni della gola e delle vie respiratorie. E’ utile per regolarizzare il ciclo mestruale e per alleviare i disturbi della menopausa. Va invece evitata dalle donne in gravidanza e durante l’allattamento.