A caccia di zanzare

Passare una serata estiva in compagnia di una zanzara? Una vera e propria “tortura. Ecco come possiamo proteggerci in modo naturale dai morsi delle zanzare e come curarci.

Passare una serata estiva in compagnia di una zanzara? Una vera e propria “tortura”: il suo fastidiosissimo ronzio che nel bel mezzo della notte ci giunge all´orecchio facendoci sobbalzare, per non parlare dei suoi morsi che ci lasciano ponfi arrossati e puriginosi, costringendoci a grattarci ripetutamente nel punto in cui lei, la zanzara, ha succhiato il nostro sangue. Ma per farsene cosa? Forse non lo sapevate ma a morderci sono sempre e solo le zanzare femmine: i maschi, come per le api, servono solo per la riproduzione. Alla caccia ci devono pensare loro, le zanzare “mamma”, che hanno bisogno di sangue per produrre le uova. Purtroppo, o per fortuna (dipende dai punti di vista), il loro bottino è sempre piuttosto cospicuo. Che fare allora?

Per prevenire i morsi di zanzara bisogna agire su due fronti: sull´ambiente e sulla persona. E in entrambi i casi è possibile farlo servendosi di estratti vegetali, senza ricorrere a diffusori di insetticidi o a repellenti chimici da applicare sulla pelle.

Per respingere un poco questi insetti mettete sui davanzali gerani, vasi con rametti di rosmarino o di basilico e in casa servitevi di zanzariere. Utili anche le candele alla citronella per l´effetto repellente dell´olio essenziale di questo vegetale. Chi possiede balconi o giardini deve eliminare qualsiasi ristagno d´acqua, perché, com´è risaputo, questi insetti amano l´acqua stagnante.

Se in un ambiente chiuso è più facile evitare i morsi delle zanzare, all´aperto si è decisamente più vulnerabili. Non tutti in realtà: c´è chi non viene mai morso e chi, al contrario, si riempie di ponfi puriginosi. Come mai? Che cosa fa la differenza? Vale forse il detto secondo cui le zanzare amano il sangue dolce? Varie ricerche hanno dimostrato che questi insetti scelgono la loro “preda” in base a determinate sostanze volatili che il nostro organismo produce e che loro, grazie a chemorecettori localizzati sulle antenne, sono in grado di captare anche da vari metri di distanza. Siamo noi che involontariamente con la nostra temperatura corporea, con l´odore del nostro sudore e del nostro sebo attiriamo le zanzare. Per proteggerci dobbiamo utilizzare sostanze che abbiano un effetto repellente, facendo sì che questi insetti non siano più attratti dalle sostanze emesse dal nostro organismo.

Vi consiglio di utilizzare spray e stick a base di olio essenziale di citronella, geranio, cedro, prezzemolo, menta, lavanda, pino, rosmarino, basilico, timo, aglio, menta piperita. Questi prodotti, rispetto ai composti chimici, vanno applicati più volte (2-3 volte al dì) sulla pelle perché la loro azione repellente è di durata limitata.

Vi sono anche repellenti da assumere per via orale: il lievito di birra per esempio, essendo ricco di vitamine del gruppo B. E se nonostante tutti questi accorgimenti siete stati morsi, non preoccupatevi. Per le zanzare comuni (le Culex pipiens) le conseguenze si limitano a una piccola papua, mentre tutt´intorno diventa molto arrossato. Ciò è dovuto alle sostanze anticoagulanti iniettate dalle zanzare mentre succhiano il sangue.

Per curare questi ponfi potete assumere per via orale:

  • Ledum 5ch 3 granuli per due volte al dì, sublinguale
  • Apis 5ch 3 granuli 2volte al dì, sublinguale

Da applicare invece localmente sulla parte dolente, massaggiando delicatamente:

  • gel di aloe
  • pomata alla calendula

Per contrastare gli effetti delle punture delle zanzare, è molto utile anche un impacco locale di argilla da preparare come segue: in una terrina disponete 2-3 cm di argilla granulare e ricopritela con acqua fino a superare di un mezzo centimetro la superficie livellata. Lasciate riposare per qualche ora senza mescolare: l´argilla piano piano assorbirà tutta l´acqua, creando una pasta morbida, omogenea, liscia e fluida. Una volta ottenuto l´impasto, applicatelo per un´ora almeno sulla parte dolente (la cute deve essere integra). Coprite poi con un telo di cotone o con carta da pacco fissati con una garza.